venerdì 21 marzo 2008

Arthur Clarke



« Quando un anziano affermato scienziato dichiara che qualcosa è possibile, ha quasi certamente ragione; quando dichiara che qualcosa è impossibile, ha probabilmente torto. »



« L'unico modo di scoprire i limiti del possibile è avventurarsi un poco oltre, nell'impossibile. »



« Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia. »
E così ci ha lasciati anche Arthur Clarke, uno degli scrittori mito del '900, un autore del quale come per tutti gli scrittori considerati "di genere" si parlerà sempre troppo poco. Clarke ha rivoluzionato il mondo della fantascienza creando romanzi e racconti di grande verosimiglianza scientifica, tanto che molti lo nominano addirittura come primo ispiratore delle missioni lunari americane, che lui aveva messo in romanzo in modo sorprendentemente simile a quella che sarebbe poi stata la realtà quasi trent'anni prima. Ha "inventato" l'orbita geostazionaria, o "di Clarke", usatissima per satelliti di tutti i tipi, ha scritto la celeberrima sceneggiatura di 2001 Odissea nella Spazio, per la quale è universalmente conosciuto, ma soprattutto ha creato opere bellissime che dovrebbero essere presenti in ogni biblioteca, e non solo in quelle degli appassionati di fantascienza.

Preludio allo Spazio, La Città e le Stelle, le Sabbie di Marte... Clarke ha continuato a scrivere fino all'ultimo con risultati come è ovvio alterni, ma quello che non gli è mai mancato è la lucidità. Cinque anni fa ha mandato un campione del suo DNA nello spazio, verso quelle civiltà aliene nelle quali ha sempre creduto, insieme a un messaggio registrato nel quale pregava di creare un suo clone... speriamo che gli alieni esistano davvero e lo ascoltino, perchè l'universo è senz'altro più povero senza un Arthur C. Clarke.

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