domenica 28 giugno 2015

#LoveWins

Devo dire la verità, sono stato indeciso se partecipare o meno alla celebrazione di facebook per la sentenza americana sul marriage equality. Un po' perché mi piace fare lo snob, un po' perché a pensarci bene è davvero triste, nel 2015, dover FESTEGGIARE perché delle persone normali hanno dei diritti normali. Non si parla di religione o di strampalate ed inesistenti teorie sul gender, si parla di semplici diritti civili. 


Poi però ho visto i fascisti piangere e lamentarsi nelle loro bacheche perché il progresso va avanti, perché non siamo più nel 1933 ed il mondo, inesorabilmente, li ha condannati ad essere considerati tristi, anacronistici, ridicoli. Non si rendono conto (perché poverini non ci arrivano) che tra pochi anni la storia li giudicherà uguali a quelli che erano contrari al voto alle donne, a quelli che volevano posti separati per i negri negli autobus, o meglio ancora, a quelli che i negri li avrebbero visti ancora bene in catene nei campi di cotone.


Allora ho capito. è giusto festeggiare. E' doveroso festeggiare. Seppelliamo le loro bacheche con orgogliosi, colorati, FROCISSIMI arcobaleni :)


1 commento:

  1. Ogni volta che una nazione approva il matrimonio gay, io sono felice. Molto. Poi dall'altro lato torno incazzata perché chiaramente viviamo in Mesopotamia, altrimenti questo nostro essere ritardati sui diritti base non si spiega.

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