Nel bene o nel male è innegabile che un "semplice" sito internet, Facebook, abbia cambiato la nostra società. Un ragazzo di una ventina d'anni, sfigato, con un notevole complesso d'inferiorità e qualche problemino nei rapporti umani, partendo da una stanzina ad Harvard è diventato in soli 7 anni uno degli uomini più importanti del pianeta. Ma come dice la frase di lancio... non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico.
The Social Network, di David Fincher, è la storia della nascita di Facebook e dei misteri che la circondano. Di chi è stata effettivamente l'idea? Come si è arrivati da poche università americane, seppure prestigiose, al fenomeno globale di adesso? Fincher ce lo racconta in un film rigoroso che apparentemente non prende posizione, ma ha fatto discutere per la durezza e l'onestà con cui ci presenta le varie posizioni. Ci si può chiedere se davvero valeva la pena di fare un film su Facebook adesso, se non si tratta solo del frutto della moda. Ma forse mancava davvero un film del genere, che mostrasse il volto meno umano della nuova imprenditoria online, il lato "sociopatico" dei nuovi geni, cosa si nasconde dietro i miracoli della nuova net economy.
La pellicola è tutta nelle spalle della regia rigorosa e formalmente perfetta di Fincher, qui al suo meglio anche in un film che non permetteva chissà quali colpi di classe, e dell'interpretazione di Jesse Eisenberg/Mark Zuckerberg, quasi miracolosa per come riesce ad esprimere la... mancanza di espressività, quasi di emozioni del protagonista. Bravissimi anche tutti gli altri interpreti, persino Justin Timberlake che fa il creatore di Napster :D
Una storia non spettacolare ma tiratissima, che si segue con grande piacere. Forse il miglior film del 2010. Da vedere... sia che siate patiti di Facebook che tra i pochi snob rimasti senza un profilo.
Una storia non spettacolare ma tiratissima, che si segue con grande piacere. Forse il miglior film del 2010. Da vedere... sia che siate patiti di Facebook che tra i pochi snob rimasti senza un profilo.
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