Quando manca ormai pochissimo alla conclusione è chiaro che il titolo di serie dell'anno, salvo miracoli al momento poco pronosticabili, è già saldamente in mano a True Detective.
La televisione americana, ed HBO in particolare, ci ha abituati a prodotti di qualità eccelsa che poco o nulla hanno da invidiare al cinema, e che anzi riescono a sfruttare il media alla perfezione usando una narrazione più ampia e dosando sapientemente i cliffhanger... ma lo confesso, una roba come True Detective è davvero fuori dal mondo.
Scritto da Nic Pizzolatto (The Killing) e diretto interamente da Cory Fukunaga, True Detective è innanzitutto una SUPREMA prova di attori. I protagonisti, partner alla Omicidi della Louisiana, sono Martin Hart (Woody Harrelson) e Rust Cohle (Matthew McConaughey), impegnati nel 1995 a dare la caccia ad un serial killer e, ormai ritirati, nel 2012 a essere loro apparente oggetto di un indagine. La separazione temporale tra le due parti della storia ci mostra l'evoluzione dei personaggi svelando a poco a poco i misteri di una storia più grande e complessa di come sembrava. Insieme a Harrelson e McConaughey un ottimo cast di contorno, nel quale spiccano due fiche assurde come Alexandra D'Addario e Lili Simmons. Ma è chiaro che tutte le otto ore sono sulle spalle dei due attori principali, costantemente al centro delle inquadrature. Harrelson più quadrato sul lavoro, con tante cose da nascondere in casa... l'apparentemente perfetto (per come vorrebbe sembrare) family man che non riesce a controllare i propri istinti in una spirale sempre più distruttiva per la sua famiglia. E McConaughey freddo al limite della sociopatia, criptico. Spettacolare. Anche la regia, lenta, dilatata, con un sapiente uso degli spazi, segue lo stesso criterio narrativo. Il risultato è un filmone di otto ore con passioni, thriller, sesso, misteri, politica, azione... difficile chuedere di più. Guardatelo, cazzo!
Voto: *****
sta per arrivare l'ultima puntata!
RispondiEliminaAAAAAAH! che tensione!