Fuori dagli USA spesso Capitan America è considerato un supereroe di serie B. Eccessivamente patriottico, senza poi chissà quali superpoteri, il siero del supersoldato che insomma, non è neppure una origine così divertente, eppoi lo scudo che boh, la tavola da surf di Silver Surfer secondo me è troppo più figa. Eppure negli ultimi anni il vecchio Cap è stato protagonista di eventi non banali e di saghe tra le più interessanti del panorama supereroistico a stelle e strisce, ad esempio proprio quella che ha ispirato questo film, il Soldato d'Inverno, scritta da Ed Brubaker e pubblicata nel noipoitropporecente 2005.
Non vi svelerò ovviamente chi è il Soldato d'Inverno, anche se il mistero è di fin troppo semplice risoluzione. Dopo gli eventi narrati nel primo film, Capitan America vive una fase di lento adeguamento ai canoni della società moderna, e comincia a vivere con difficoltà il servizio sotto lo SHIELD, come al solito comandato dal buon vecchio Nick Fury. Una volta le cose erano più semplici, c'erano i nazisti cattivi e gli americani buoni, oggi invece ci sono doppi giochi sempre più complessi, operazioni di ilfiltraggio, i toni di grigio sono sempre più marcati. Certo, ci sono sempre i buoni ed i cattivi, ma il confine si fa sempre più labile, e soprattutto il motto prevalente pare essere "il fine giustifica i mezzi", e la cosa è difficile da accettare per il Patriota. Nel bel mezzo di questo dilemma morale Nick Fury cade vittima di un attentato, mentre un vecchio nemico torna a farsi minaccioso: l'HIDRA. Ed il vuoto di potere all'interno dello SHIELD rischia di aprire le porte ai cattivacci, che potrebbero portare a termine un piano studiato da ormai settanta anni, anche usando un pericolosissimo e misterioso assassino mascherato: il Soldato d'Inverno. Riuscirà Cap, con l'aiuto della bella Natasha "Vedova Nera" Romanoff e di Sam "Falcon" Wilson a rimettere le cose apposto?
SPOILER: si.
Se seguite da un po' di tempo questo blog saprete come per me la maggior parte dei film di supereroi, Marvel in particolare, siano assolutamente soporiferi. Il primo Cap non ha fatto eccezione, anche per il protagonista, Chris "Patatone" Evans che ha l'espressività ed il carisma di uno scendiletto. Ne Il Soldato d'Inverno - film - , evidentemente, questo problema è stato fatto notare, visto che Nick Fury, Natasha e Falcon sono molto importanti e presenti nella trama, e che il Soldato d'Inverno - personaggio - , finalmente, è un "cattivo" interessante e dalle mille sfaccettature. Gli esiti del tentativo non sono sempre trionfali. Nick, ad esempio, ha una bella parte e ruba la scena in più occasioni. Scarlett/Natasha ci prova, ma è ancora troppo di contorno, mentre Falcon... beh, ha potenzialità, ma per adesso è patatoso quasi quanto il protagonista. Che però, e questo va detto, fa una gran bella figura nelle scene di azione e combattimento! I registi, Joe e Anthony Russo, sono molto bravi a mettere in scena movimenti fluidi, riprese adrenaliniche, combattimenti spesso esagerati ma mai ridondanti. L'attacco alla nave nella prima parte del film, ad esempio, è splendido. Cap sembra quasi un supereroe vero! Ed il film, sebbene soffra un rallentamento nella parte centrale, non mi ha mai fatto dormire come mi è successo col predecessore.
La trama è semplice e come ho già detto le sorpresone che vorrebbe riservarci sono piuttosto facili da intuire, ma allo stesso tempo è avvincente ed apre la strada a un terzo sequel che sarà diretto ancora dagli stessi registi, e si preannuncia interessante. Insomma pollice piuttosto alto, non sarà un successo trionfale ma Il Soldato d'Inverno mi ha divertito, rivelandosi uno dei migliori film del nuovo corso Marvel. Anche se Scarlett Johansson sta meglio bionda, dai.
Voto: ***
Pur non amando il personaggio Cap (e nemmeno la prima pellicola a lui dedicata mi aveva fatto impazzire, anzi!) il film mi è piaciuto parecchio sia per il suo piglio più serio rispetto alle baracconate Marvel sia per il taglio da spy story con superpoteri. Promosso in pieno! :)
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