No Mario, il titolo non parla di te... sigh...
Il primo Dragon Trainer era un gioiellino di tecnica e narrazione, ma anche un film che in maniera apparentemente semplice riusciva a veicolare messaggi non banali (l'amore per il diverso, la ribellione, l'eterodossia) anche ricorrendo a scelte piuttosto impopolari per un film per ragazzi, come la mutilazione del protagonista. Il sequel... fa la stessa cosa. O almeno ci prova.
Distaccandosi dall'ambientazione originale e cercando di esplorare maggiormente il mondo che circonda la piccola isola dove ormai uomini e draghi vivono in armonia e quasi in simbiosi, Dragon Trainer 2 segue Hiccup ormai cresciuto e pronto a prendere il posto del padre come capo del villaggio. Astrid è la sua fidanzata (scordatevi però momenti di intimità tra i due :P) ed anche il resto del gruppo è cresciuto, arrivando ormai alla maggiore età. Ma più che a imparare l'arte del comando Hiccup pensa all'ebbrezza del volo, in sella a Sdentato o anche con il costume che lui stesso ha progettato. Il giovane cerca di spingersi ogni volta più lontano, disegnando in una mappa le nuove terre da lui esplorate. In una di queste terre incontra una nave di cacciatori di draghi, che cercano prede da portare all'esercito in rapidissima crescita del cattivissimo Drago Bludvist...
Le scene di volo sono tra le cose più belle del film, la grafica è se possibile ancora migliorata, senza perdere in qualità d'animazione ma anzi divenendo più poetica, per certi versi ultra-Miyazakiana. Si respirà davvero una libertà ed una purezza senza paragoni tra le nuvole ed in sella ai draghi. Splendide ed azzeccatissime anche le caratterizzazioni grafiche di personaggi vecchi e nuovi, con un applauso ai costumi allo stesso tempo vichinghi e quasi-steampunk ed al design dei draghi, compresi i giganteschi alfa.
La trama è più matura ed allo stesso tempo più classica, seguendo giustamente la crescita anche anagrafica dei suoi protagonisti. L'affetto e la gioia quasi bambineschi del rapporto tra uomo ed animale nel primo capitolo hanno lasciato il posto ad un rapporto più intenso e profondo, anche se gli slanci non mancano. L'espressività di Sdentato è ancora una volta incredibile, riuscendo con pochi lineamenti a dire veramente tutto. Hiccup, come si diceva sopra, è in quella fase di passaggio in cui anagraficamente potrebbe entrare a far parte una volta per tutte del mondo degli adulti, ma cerca ancora di svicolare alle proprie responsabilità per fare ciò che più gli piace. La ribellione ai genitori è ancora un punto focale, e come al solito alla fine i ragazzi hanno (quasi) sempre ragione, ma stavolta c'è qualcosa di più, il messaggio si completa e si ammorbidisce...
Il ritorno della madre di Hiccup è un espediente forse scontato ma che a livello emotivo funziona, anche se l'eccesso di buonismo è ai limiti dello stucchevole. La trama in generale è più manichea, i buoni-buoni (anche se non esenti da difetti) contro un cattivo-cattivo veramente difficile da salvare, nonostante lo sforzo di dargli delle motivazioni. L'unico vero personaggio "nel limbo" tra i due mondi è Ereth, capitano della prima nave di cacciatori incontrata, ma fin da quasi subito si capisce che un giorno sceglierà di passare definitivamente dalla parte del bene...
Nonostante le evoluzioni della trama Dragon Trainer 2 non rinuncia ai momenti controversi e difficili. Senza fare spoiler, la crescita di Hiccup sarà ancora una volta segnata da un evento traumatico e francamente inaspettato. Crescita, perdono, consapevolezza, il messaggio arriva forte, chiaro ed efficace.
Dragon Trainer 2 probabilmente non colpisce con la stessa forza del primo, ma è allo stesso tempo un film diverso ed il suo logico proseguimento. Non cercare per forza di narrare due volte la stessa storia è un merito che va riconosciuto alla produzione, ed il risultato è certamente positivo. Il suceesso ottenuto è quindi meritato, in attesa di un terzo seguito...
Voto: ****
per me purtroppo è stato un diludendo dopo il valido primo episodio...
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